Nessun analista di politica americana, anche il meno prono al conformismo del mainstream, aveva previsto la vittoria elettorale e l'ascesa alla Casa Bianca di Donald J. Trump, personaggio fino a oggi noto alle cronache per la sua carriera di imprenditore e di tycoon, dai contorni più o meno incerti. Trump il palazzinaro newyorkese, celebre per le diverse ed effervescenti mogli, gli investimenti nelle case da gioco di Atlantic City, i reality televisivi, il carattere irruento. La sua elezione non è stata solo la sconfitta della sua potente antagonista, la plurifinanziata Hillary Clinton, sostenuta con vigore da tutto l'establishment economico e culturale globale. Ma è stata soprattutto l'incapacità, mostrata dalle élite, di saper leggere la realtà, di conoscere il mondo di sofferenza che sta emergendo dal Moloch della globalizzazione.
Raccontare la vicenda personale, imprenditoriale e politica di Donald Trump, senza gli sconti, i pregiudizi e le lenti del politically correct è uno sforzo che aiuta a decifrare il presente.